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02/08/2012

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Boston Celtics
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Miami Heat
Miami Heat

Doc Rivers: "l'addio di Ray Allen? Tutta colpa mia"

Celtics

Heat
02/08/2012 - Impegnato come commentatore/analista di Team USA presso l’emittente televisiva della NBC Doc Rivers ha approfittato delle telecamere per far conoscere il suo punto di vista sula vicenda Rondo/Allen. Ray Allen, per chi non ne fosse ancora al corrente, circa un mese fa ha deciso di lasciare Boston preferendo andare a Miami nonostante l’offerta dei Celtics fosse di quattro volte superiore a quella degli Heat (12 milioni contro 3) e (soprattutto) gli avrebbe permesso di continuare a vivere a Boston. L’ex-Bucks/Sonics spiegò la sua scelta come dettata dalla voglia di tornare a far parte di un team dove avrebbe avuto più responsabilità in fase offensiva. Fra le righe, anche se ufficialmente non è mai stato dichiarato da Ray, si legge il difficile rapporto con Rajon Rondo diventato uno dei punti focali nell’attacco di Doc Rivers e poco “intenzionato” a passare il pallone in direzione Allen. In via ufficiale nessuno aveva mai commentato questo scenario o almeno non lo aveva fatto sino a ieri. Doc Rivers, ai microfoni della sopracitata NBC, non solo ne discute ma si prende anche tutte le colpe della frattura fra i due: “La gente può pensare che dietro a tutto ci sia il difficile rapporto con Rondo. Del resto è vero, i due non andavano molto d’accordo, ma è colpa mia ancora prima che di Rondo. Io sono quello che ha dato a Rondo la palla. Io sono quello che ha deciso di dare a Rondo più responsabilità in fase offensiva. Io sono quello che ha deciso di vedere Rondo più impegnato nel ruolo di leader. Dietro alla decisioni c’è sempre una causa ed il motivo per cui Rondo aveva sempre la palla, situazione non gradito da Ray, sono io.” Rivers conclude l’intervista spiegando anche quanto detto un paio di settimane fa: “Quando Ray se n’è andato ha detto:‘’ Voglio essere parte di una squadra dove avrò più responsabilità in attacco”. Chiaramente è stato un attacco a Rajon e quindi io ho subito risposto: “Non è colpa di Rondo”. Oggi mi spiego, non lo è perché sono stato io a chiedergli di tenere di più il pallone e gestire di più l’attacco.