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14/07/2012

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Houston Rockets
Houston Rockets

New York Knicks
New York Knicks

Lin e Houston complicano i progetti di NY

Rockets

Knicks
14/07/2012 - Dodici mesi fa Jeremy Lin era uno dei (tanti) giocatori ai margini della NBA il cui nome veniva riconosciuto solo dai fans dei Warriors. Appena aperta il mercato, però, Golden State lo scambiò con Houston ed i Texani a loro volta lo tagliarono perché già coperti nel settore guardie e non interessati a Jeremy. Firmato in extremis da NY trascorse quasi metà 2011/12 in fondo alla panchina sino a quando una serie di infortuni ai playmaker dei Bianco Arancio lo “ribaltarono” in campo. Finalmente con un ampio minutaggio a disposizione Lin si dimostrò un ottimo playmaker ottenendo i gradi da titolare per 25 volte e concludendo con una media di 14.6 punti, 6.2 assists e 3.1 rimbalzi in 35 partite (si fermò in anticipo di circa 1 mese per riparare la cartilagine nel ginocchio). La sua storia di “Cenerentola” (dai tagli ed i mesi trascorsi nella D-League a diventare uno dei beniamini del Madison Square Garden) lo ha proiettato su tutti i mass-media (Sport Illustrated nel giro di un mese lo mise in copertina due volte) facendolo diventare uno dei giocatori più famosi non solo Knicks, ma della NBA. Il suo contratto, in quanto siglato come free-agent, prevede il minimo salariale per il 2012/13 (meno di 900.000 dollari) e la possibilità di entrare a far parte dei free-agent con restrizioni nell’estate 2012. Ovviamente Jeremy ha attivato questo clausola lo scorso uno luglio e gli Knicks hanno risposto dicendosi “pronti a pareggiare qualsiasi offerta al di sotto del miliardo di dollari”. Tuttavia alle (grosse) parole i Bianco-Arancio non hanno mai fatto seguire nessuna azione (non hanno mai intavolato il discorso rinnovo) quindi Lin si è guardato intorno e circa 24 ore fa ha firmato un’offerta con i Rockets. Inizialmente si pensava ad un quadriennale da 28 milioni di dollari (suddivisi in 10 nelle prime due stagioni e 18 nelle ultime due), ma vista la determinazione di NY nel pareggiare l’offerta Houston ha provato a complicare le cose optando per tre anni a 25 milioni di dollari. Nonostante l’ingaggio sia inferiore di 4 milioni risulta insidioso per gli Knicks in quanto prevede le prime due stagioni a 11 milioni di dollari e 14 tutti nella terza. Nel caso dei Rockets questo dettaglio non cambia di molto le cose, ma se la Grande Mela dovesse davvero pareggiare l’offerta allora nel 2014/15 rischiano di stabilire il “record” per pagamento della luxury tax perché l’NBA prevede un abbassamento del salary cap e nella sopracitata stagione gli Knicks solo per gli stipendi di Amare, Chandler e ‘Melo dovranno già sborsare circa 61 milioni di dollari (con Lin salirebbero a 75). New York avrà tre giorni per decidere se pareggiare l’offerta o lasciare andare Jeremy in Texas ed al momento non si è ancora pronunciata dunque attendiamo svolgimenti.