18/03/2012 - La cessione di Derek Fisher continua ad essere circondata da un velo di “mistero” perché il veterano con 16 stagioni alle spalle (di cui 13 trascorse ai Lakers e le altre tre tra Warriors e Jazz) non si è ancora presentato né alla sua nuova dirigenza, (gli Houston Rockets), né ai suoi nuovi compagni e tanto meno davanti alla stampa. Il primo “contatto” di Fisher (37 anni e cinque volte campione NBA) con i Rockets era atteso per ieri sera quando i Texani sono scesi in azione sul parquet dello Staples Center per affrontare i Los Angeles Clippers. Residente a Los Angeles da oltre 10 anni, in molti aspettavano di vederlo unirsi ai Rockets anche solo per fare la conoscenza dell’allenatore Kevin McHale e di tutto il suo staff. Invece Fisher, come anticipato in apertura di news, ha proseguito nella “latitanza”: “Non l’ho ancora mai visto.” Esordisce Coach McHale alle domande su Fisher arrivate nel pre e post partita. “Non fa parte dei miei compiti andare a cercarlo o capire dove si trovi. Di sicuro non era con noi. Se ci fosse stato, l’avrei fatto giocare. Ma non c’era. Lo ripeto: io non l’ho ancora mai incontrato.” Il regolamento standard della NBA prevede che un giocatore ceduto (escludendo motivi particolari legati a salute e/o famiglia) debba presentarsi al nuovo club entro un totale di 48 ore per effettuare i test fisici altrimenti scatta il pagamento di una multa. Lakers e Rockets, però, si sono accordate estendendo il periodo da 48 a 72 ore dunque Fisher avrà tempo sino a lunedì per andare al rendez-vous con lo staff dei Bianco-Rossi. Tuttavia, secondo il parare di alcuni informatori anonimi, la dirigenza di Houston non ha alcuna fretta nell’incontrarlo perché avrebbe già deciso di tagliare la parte rimanente del suo ingaggio (3.4 milioni di dollari previsti nel 2012/13) quindi lasciarlo diventare free-agent. Restiamo in attesa di aggiornamenti.