Gara 3
American Airlines Arena, Miami FL
Vs.
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Dopo la sconfitta riportata in gara 2 coach Popovich “mischia” le proprie carte lanciando in quintetto Boris Diaw. Invece sul fronte opposto Spoelstra conferma Rashard Lewis tornato a “brillare” nella seconda partita della serie. I protagonisti delle battute iniziale di gara 3, però, hanno altri nomi: Danny Green e Kawhi Leonard. Rimasti relativamente in ombra nelle prime due sfide della serie entrambi, dimenticandosi di trovarsi sul campo avversario, esordiscono con il “botto”: difendendo alla perfezione e infilando ogni tiro dal campo tentato Green e Leonard, supportati a dovere da Duncan, allungano subito il passo toccando +8, 18-10, e costringendo Miami al time-out. La risposta degli uomini in maglia bianca non può che passare che per il due volte MVP delle Finals in carica LeBron James: l’ex-Cavaliers diventa il terminalr offensivo numero uno, segnando 12 punti consecutivi e costringendo San Antonio a parlarci sopra. E’ bene ricordare, però, che durante la performance di James gli avversari (Green-Leonard-Duncan) continuano a segnare dunque quando l’ex-agente CIA chiede l’interruzione, il tabellone indica comunque 7 punti di margine per i Texani: 27-20, -3.38. In seguito alla prima sconfitta delle Finali 2014 Popovich si è lamentato con i suoi ragazzi di mantenere la palla troppo “statica” ed i Nero-Argento recepiscono nel miglior dei modi il messaggio del proprio allenatore, così, dopo aver visto Matt Bonner andare in lunetta (primi due tiri liberi di tutti i suoi playoffs 2014) la sfera inizia a girare nelle mani di tutti: Ginobili segna su assists di Mills quindi Leonard passa a Diaw, Diaw a Splitter e Splitter ottiene un viaggio in lunetta. Nel possesso successivo i padroni di casa sbagliano, chi non conosce la parola “errore” (almeno per quanto riguarda i primi 12 minuti) invece è Leonard (chiude con più punti in questo quarto di quanti ne abbia fatti nelle altre due partite) che pescato da Mills spara la bomba del +16. Cole prova ad avvicinarsi, ma lo strappo si allarga con Ginobili autore dell’Ave Maria finale: 41-25, +17 Spurs. Splitter (6 punti in 6 minuti), Mills (bomba in transizione) e Green (ennesimo furto trasformato in due punti) permettono a San Antonio di mantenere una percentuale dal campo “illegale”: a -9.50, quando Spoelstra chiama un break, il loro 16/18 dal campo complessivo consente agli ospiti di condurre di 20. L’australiano Mills e l’argentino Ginobili riescono a penetrare nelle maglie della difesa targata Heat, decisamente più serrate di quanto visto nei primi 24 minuti, quindi a segnare 4 punti che hanno la parvenza di una boccata d’ossigeno fresco per San Antonio. Tornata ad una posizione dal -20 (81-64) Miami risponde nel migliore dei modi : tre viaggi in lunetta perfetti (Anderson, Allen, Wade) sfociano in una penetrazione di Wade ed una di Cole per un break di 10-0 che a -1.44 riduce a 7 lo svantaggio dei padroni di casa (81-74). Gli ultimi 120 secondi sono tutti marchiati “EU”: Belinelli, inserito per la prima volta in questa gara 3, connette la bomba del +10 quindi Diaw, dopo un 1/2 di Anderson dalla lunetta, consolida e chiude sul 86-75, +11 San Antonio. Oscurati dalla performance degli Heat e lasciati in panchina da Popovich sono di nuovo Green e Leonard a lasciare il proprio segno sull’avvio dell’ultimo quarto. Il duo tanto attivo in difesa (Leonard marca James e Green vanta 4 furti) ripristina un +13. Ray Allen fa impensierire l’ex-agente CIA Popovich con la bomba del -10, 90-80 -8.54, ma una volta tornati in campo è di nuovo Leonard a guidare lo scuola bus: una schiacciata alla Eddie Jones (sulla linea di fondo), un viaggio in lunetta ed un assists in direzione Parker (tripla) ristabiliscono 15 punti di margine (97-82). Il miglior giocatore degli sconfitti è LeBron James (22 punti, 5 rimbalzi, 7 assists, 5 recuperi). Ottimo anche Wade (22 punti, 4 rimbalzi, 2 assists), Mentre risulta “latitante” Chris Bosh (9 punti, 3 rimbalzi). M.V.P.: Kawhi Leonard (10/13 dal campo, 29 punti, 4 rimbalzi, 2 assists-recuperi-stoppate) |
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