Nba Finals 2012
20/06/2012
Gara 4

Oklahoma City Thunder @ Miami Heat
American Airlines Arena, Miami FL


OKC Thunder
Vs.
Miami Heat
98
104
Gara quattro - Con la serie sul 2-1 i ragazzi di Oklahoma City provano a cambiare approccio e a differenza delle prime tre partite riescono a partire da subito con il piede sul acceleratore (di solito l’avvio era lento quindi innescavano la rimonta – fallita di un soffio in gara 2 e 3).  Dopo 12 minuti  il piano ideato dai Thunder sembra funzionare perché il tabellone luminoso indica 14 punti di deficit per Miami: 33-19. La leadership, però, è destinata ad esaurirsi in fretta.

Autore dell’ennesima partita oltre quota 20 punti (la ventunesima consecutiva) Lebron James (26 punti, 12 rimbalzi, 9 assists), Dwyane Wade (25 punti, 5 rimbalzi, 3 assists) e la “sorpresa” della serata Mario Chalmers (25 punti, 3 assists, 2 recuperi) nel secondo quarto riducono lo svantaggio ad appena un possesso: 49-46, -3.

Penso Westbrook sia stato davvero terrificante stanotte. Era davvero implacabile. Era aggressivo, inarrestabile ed è grazie a lui se siamo rimasti in partita ed abbiamo avuto una chance per vincere. Non sono deluso dai miei ragazzi. Semplicemente le partite non finiscono come vorremmo.  Russell ha avuto un’ottima partita. Abbiamo puntato su di lui e lui ha messo a segno giocate incredibili. Ha continuato ad attaccare e segnare sfidando a viso aperto la difesa di Miami.” - Scott Brooks (Coach dei Thunder) 
Coach Scott Brooks decide, nonostante sino ad oggi abbia fatto registrare qualche problema di troppo con le percentuali dal campo, di disegnare come terminale offensivo di OKC Russell Westbrook ed il talento di UCLA non si tira indietro mostrandosi “on-fire”.  I suoi canestri si infilano uno dietro l’altro portandolo a chiudere il match con una prestazione in generale non nuova per Russell, ma decisamente sopra le righe per quanto riguardo le sue Finals: 43 punti, 20/32 dal campo, 7 rimbalzi e 5 assists.  Negli ultimi 16 minuti (quindi dal terzo periodo sino al suono della sirena finale) OKC opta per giocare un basket 2 contro 5 perché oltre a Rusell l’unico altro giocatore in grado di segnare è Kevin Durant.  Nonostante pure Kevin risulti particolarmente caldo (28 punti, 9/19 dal campo, 3 assists, 2 rimbalzi)   i loro sforzi non bastano. 

Ripreso il timone del match già nella terza frazione (79-75, +4) i ragazzi di coach Spoelstra replicano ad ogni assalto degli avversari (nello scenario migliore riescono a pareggiare in due occasione sul 90-90 e 92-92) facendo esplodere la festa sugli spalti dell’American Airlines Arena quando la sirena finale sancisce il trionfo (104-98) che proietta i Rosso-Neri avanti 3-1 nella serie.

Penso Westbrook sia stato davvero terrificante stanotte” afferma Brooks riferendosi a quanto messo in mostra da Russell proseguendo: “Era davvero implacabile. Era aggressivo, inarrestabile ed è grazie a lui se siamo rimasti in partita ed abbiamo avuto una chance per vincere”.  Per l’ennesima volta, però, alle ottime prestazioni dei giocatori di OKC non corrisponde la vittoria: “ Non sono deluso dai miei ragazzi. Semplicemente le partite non finiscono come vorremmo.  Russell ha avuto un’ottima partita. Abbiamo puntato su di lui e lui ha messo a segno giocate incredibili. Ha continuato ad attaccare e segnare sfidando a viso aperto la difesa di Miami.”  Conclude Coach Brooks prima di pensare al match che lo attende fra appena due giorni.

Ve lo posso garantire. Non ci siamo arresi e continueremo la nostra lotta in gara 5”  conclude Coach Scott in  conferenza stampa anche se i giovani Thunder hanno già superato il fatidico “punto di non ritorno”.  In tutta la storia delle NBA Finals nessun club è mai stato capace di vincere l’anello dopo essere finito sotto 3-1 nella serie. In realtà, però, la situazione è ben peggiore: nessun club sotto 3-1 ha mai forzato una gara sette nelle Finals. Gara 5 sarà  disputata giovedì (venerdì mattina) e di sicuro gli Heat daranno il massimo per mettere a segno il primo match-point davanti al loro pubblico.

Oltre al Big-Two (Durant-Wetbrook) il resto dei Thunder è abbastanza deludente: a partire da Sefoosha (5 punti - 2/7) passando per Fisher (impercettibile  con 1 recupero e 2 falli in 22 minuti) e chiudendo con Harden (ottimo a rimbalzo – 10 -  ma nullo in fase offensiva 8 punti frutto di 2/10 dal campo).

Per Miami all’inconsueto Big Three (Wade-James-Chalmers) si unisce Bosh come unico altro giocatore in doppia cifra (13 punti, 9 rimbalzi). Da sottolineare la discreta prestazione del rookie Norris Cole che timbra il cartellino con 8 punti e 2 rimbalzi in 8 minuti (3/6 dal campo – 2/3 da oltre l’arco).

M.V.P.: LeBron James (26 punti, 9 rimbalzi, 12 assists, 2 recuperi)


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