La biografia di



Vladimir Radmanovic
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Vladimir Radmanovic e’ nato il 19/11/1980 a Trebinje in Serbia dove ha trascorso la prima parte della sua vita. Fin da piccolo venne a contatto con il mondo dello sport che, con il passare degli anni, si trasfermo’ da divertimento a lavoro vero e proprio… Vladimir, nonostante sia cresciuto in uno Stato dove il basket e’ uno degli sport piu’ seguiti di tutti, non si innamoro’ subito del pallone a spicchi: inizialmente era iscritto in una squadra di calcio ed era anche considerato un buon prospetto per l’atletica leggera (corsa su pista). Quando il suo fisico esplose (in altezza e muscoli), per lui divenne quasi impossibile continuare a fare calcio o atletica quindi ripiego’ sulla pallacanestro…

Dotato di un ottimo atletismo venne immediatamente “preso di mira” dagli scout della Stella Rossa di Belgrado, una fra le squadre piu’ importanti di sempre nel panorama del basket europeo, e nel 1998, dopo aver partecipato e vinto la medaglia d’oro (con la formazione nazionale della Yugoslavia Under-22) agli Europei, venne chiamato a far parte della loro squadra. Durante la sua prima stagione, 1998-99, con la maglia della Stella Rossa scese in campo solo 10 volte e concluse con 5.9 punti, 0.8 assists, 2.8 rimbalzi in 15 minuti di utilizzo.

Per Radmanovic il successo agli Europei Under-22 del 1998 non era il primo a livello internazionale perche’ gia’ nella stagione 1996-97 aveva preso parte alla squadra Juniores della Yugoslovia ed aveva ottenuto, anche in questa occasione, la medaglia d’oro… La prima occasione di esibirsi su un campo a Stelle e Strisce arrivo il 28 Marzo 1999 quando venne chiamato a partecipare al Nike Hoop Summit di Tampa (Florida). Nel Nike Hoop Summit una formazione composta dai migliori giocatori internazionali (fra cui era presente anche Vladimir) sfidano la Nazionale Juniores degli Stati Uniti. A vincere la partita furono gli USA, 107-95, ma Radmanovic (complessivamente 7 punti, 2 rimbalzi e 2 palle rubate) attraverso questa occasione capi’che gli scout americani erano interessati a lui…

Nel 1999-2000 il suo utilizzo, sempre con la Stella Rossa, aumento’ sensibilmente: passo’ a 25.7 minuti di utilizzo, disputo’ 21 partite (rispettivamente 10 minuti e 11 incontri in piu’ dell’anno precedente) e anche le sue cifre salirono a quota 7.2 punti, 5.5 rimbalzi e 1.5 assists. Pero’ per Radmanovic non era sufficiente questo utilizzo perche’ puntava ad introdurre, nel piu’ breve tempo possibile, il proprio nome in quello di un futuro Draft Nba e quindi aveva bisogno di numeri piu’ solidi per dimostrare che poteva effettivamente farcela anche nel basket d’oltre Oceano.

Proprio con questo scopo, nel gennaio del 2001, lascio’ la squadra di Belgrado per entrare a far parte di un team di minor prestigio (il FMP Zeleznik) ma dove avrebbe avuto sicuramente piu’ minuti a sua disposizione. Con la sua nuova divisa si mise in mostra sia nella “Saporta Cup”, dove concluse con 13.1 punti e 9.9 rimbalzi (in 9 partite), che complessivamente in stagione dove i suoi minuti toccarono quota 32.6 nei quali segnava 17.2 punti, prendeva 7.3 rimbalzi e dava via 2.7 assists.

Alcuni Scout della NBA iniziarono a considerarlo come il possibile “nuovo Nowitkzi” per il suo fisico robusto ma allo stesso tempo atletico e per la sua discreta capacita’ di segnare da oltre l’arco ma anche di penetrare e lottare nell’area… Radmanovic, da parte sua, non ci penso due volte ad iscriversi al draft del 2001 anche se non tutti i pareri nei suoi confronti erano positivi. Alcune squadre erano scettiche nei suoi confronti perche’ a livello Europeo aveva dimostrato ancora poco e, secondo alcune fonti, le possibilita’ che la sua chiamata avvenisse al secondo giro erano davvero elevate.

Durante il camp pre-draft (e nei vari provini sostenuti singolarmente con le squadre) fece uno splendido lavoro mettendosi in mostra per il suo atletismo e per la sua capacita’ tecniche, cosi’ le sue quotazione salirono di molto: passo’ da una possibile chiamata al secondo giro ad entrare nella Green Room (stanza riservata ai giocatori che molto probabilmente, ma non sicuramente, saranno scelti fra le prime 20/25 chiamate) ed infine, la serata del Draft, venne preso dai Sonics con la loro scelta numero 12 assoluta.

Nel 2001-02, sua stagione da rookie, Radmanovic si trovo’ in una squadra non in ricostruzione ma in “ristrutturazione”: Gary Payton era ancora il leader assoluto ma, al suo fianco, si stava pian piano affermando il giovane Rashard Lewis. A Vladimir fu immediatamente chiesto di adattarsi allo spot di ala grande perche’ il suo ruolo abituale, l’ala piccola, era gia’ occupato da Lewis. Fortunatamente Radman (come lo chiamano a Seattle) era cresciuto come giocatore gia’ abituato a spostarsi da ala piccola ad ala grande e quindi non risenti’ di molto del cambiamento. Complessivamente concluse con 6.7 punti, 3.8 rimbalzi, 1.3 assists e fu inserito nel secondo quintetto dei migliori rookie del 2001. Scese in campo anche in post-season dove, nelle cinque partite contro gli Spurs (San Antonio vinse per 3-2), viaggio’ a 7.6 punti, 3.6 rimbalzi e 1.6 assists.

La stagione successiva i Sonics, incoraggiati anche dai suoi risultati, decisero di cedere sul mercato estivo Vin Baker (ala grande titolare ma sempre piu’ in crisi) e quindi incrementarono i minuti a sua disposizione che passarono da 20 a 26.5 a serata e lui rispose toccando quota 10 punti, 4.5 rimbalzi e 1.3 assists. La sua crescita continuo’ a progredire anche nel 2003/04 quando Radman con 30 minuti a partita fece registrare la sua percentuale al tiro dal campo piu’ alta di sempre (42.5%), il suo career-high di punti (12), di assists (1.4), di rimbalzi (5.3) e di palle rubate (1.04).

Sfortunatamente Radman, a causa di una micro-frattura alla gamba destra, fu costretto a saltare l’ultimo mese di campionato 04/05 e le sue cifre definitive furono di 11.8 punti, 4.6 rimbalzi e 1.4 assists. I suoi numeri sono in lieve calo rispetto allo scorso anno ma bisogna stare attenti a valutare i risultati: Radmanovic, infatti, divese lo spot di ala grande con due giocatori che nel 2003/04 non facevano parte del roster dei Sonics (Collison e Fortson). Durante l'estate 2005 Vladimir rifiuto' di estendere il proprio contratto con i Sonics perche', a suo avviso, gli avevano offerto un ingaggio troppo basso. Trovandosi nella situazione di free-agent con restrizioni, e senza nessuna squadra disposta a dargli quanto lui voleva, Radmanovic opto' per firmare un'estensione di un anno in modo da diventare free-agent senza vincoli l'estate successiva. Nella "turbolente" stagione dei Sonics inizialmente si lamento' per lo scarso minutaggio e poi, verso la meta' del campionato, la dirigenza opto' per cederlo ai Clippers in cambio' di Wilcox. A Los Angeles fece riposare, a turno, Brand e Kaman concludendo la stagione con 9.8 punti, 4.6 rimbalzi e 1.8 assists a partita. Nella straodinaria corsa effettuata dai Clippers nei playoffs (arrivati ad un passo dalla finale di Conference) Radman praticamente replico' le stesse cifre.

Radmanovic nel giro di pochi giorni dall’apertura del mercato 2006 passo’ da uno spogliatoio all’altro della Citta’ degli Angeli quindi dai Clippers ai Lakers. I Giallo-Viola lo firmarono con un contratto abbastanza oneroso (6 milioni di dollari a stagione fino al 2010/11) perche’ confidavano nel suo tipo di gioco: rimanendo lontano dal canestro avrebbe fatto pagare a caro prezzo i raddoppi su Bryant. Tuttavia bastarono un paio di partite del 06/07 per accorgersi che Vladimir era totalmente fuori forma costringendo cosi’ Phil Jackson ad utilizzarlo con il “conta gocce” (17.9 punti a partita). Nella pausa per l’All Star Game Vladimir decide di andare a fare snowboard dove, pero’, cade e si lussa una spalla. L’infortunio mette fine alla sua deludente prima stagione in maglia Lakers (6.6 punti, 3.3 rimbalzi, 1.3 assists).

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
8.4
3.3
1.9

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Assists
8
3.8
1.5

Recuperato dall’infortunio alla spalla Radmanovic inizia il campionato come ala grande titolare al fianco di Bynum anche se Phil Jackson tante volte lo lascia in panchina preferendo la soluzione Odom ala grande tattica e appunto Bynum centro. Con l’uscita di scena del giovane fenomeno dei Lakers, pero’, Jackson ritorna a schierare lo Slavo in quintetto base al fianco di Gasol (acquistato nel frattempo dai Grizzlies). Nonostante il successo dei Giallo-Viola (campioni della Western Conference) le critiche nei confronti di Radman sono una costante da parte della stampa e anche dell’allenatore perche’ in difesa e’ praticamente nullo ed in attacco tende ad “offendersi” se non riceva palla o a “demoralizzarsi” se sbaglia un paio di tiri. Non e’ un segreto per nessuno che i Lakers in finale (sconfitti 4-2 da Boston) avrebbero preferito senza ombra di dubbio avere Bynum al 100%. In estate non si esclude un possibile coinvolgimento

Secondo alcuni opinionisti nel 05/06 Radmanovic giocava bene solo perche’ alla ricerca di un contratto e quanto fatto vedere nel 2007 e 2008 sembra proprio confermare tali voci. Il suo contratto lungo e oneroso, come gia' detto, lo rende almeno nell’immediato virtualmente incedibile dunque l'unica speranza per i Lakers e quella di confidare in lui sperando di vederlo riscattarsi il prossimo anno.

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