La biografia di
Chris Paul
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08
Chris Paul nasce il 6 Maggio 1985 in una cittadina di nome Lewisville nel North
Carolina ovvero lo stato dove CP3
Chris Paul durante un allenamento:
il suo impegno e' sempre al massimio.
(come ormai viene sopranominato all’unisono)
e’ cresciuto, si e’ affermato ed e’ diventato famoso e che,
come scopriremo piu’ avanti, sara’ la sua “casa” fino
al suo esordio in NBA. Nella sua famiglia, a differenza di altre storie, non
si registra la presenza di nessun sportivo “professionista” fra
i genitori (Charles e Robin) mentre suo fratello maggiore, Charles "CJ"
Paul Jr, ebbe un discreto successo nel football con i Lewisville Titans e anche
nel basket.
Il “germe” del basket quindi viene piantato attraverso il fratello
e Paul si dimostra un terreno molto fertile dove farlo sbocciare come dimostra
gia’ nel 2002, a 17 anni, quando prende parte al torneo AAU con il team
del Kappa Magic e guida la formazione al titolo ricevendo il trofeo di MVP.
La bella esperienza fatta non e’ altro che il preludio del suo futuro
perche’ l’ultimo anno di High School lo rendera’ noto in tutti
gli States. Il campionato da Senior (stagione 2002/03) alla West Forsyth High
(la scuola superiore frequentata da Paul) si apre in modo surreale: il giorno
prima della partita d’esordio (a meno di 24 ore da quando Chris firmo’
la sua lettera d’intenti con Wake Forest) suo nonno, Nathaniel Jones,
viene ucciso da cinque balordi durante una rapina e CPnella giornata d’apertura
sfoga tutta la sua rabbia dimostrandosi incontenibile e scaricando la bellezza
di 61 punti ovvero un punto per ogni anno di vita del caro defunto. Da sottolineare
anche la sua determinazione a raggiungere questo obiettivo: a quota 59 ottiene
un gioco 2+1 e sbaglia appositamente il libero per concludere a 61 quindi ritirarsi
in panchina visibile commosso.
L’impresa dei 61 punti non resta una caso isolato perche’ Paul,
anche senza piu’ raggiungere cifre simili, continua ad essere il punto
focale dell’attacco dei Titans come dimostrano i numeri collezionati a
fine stagione: 30.8 punti, 8 assists, 6 palle rubate e 5 rimbalzi. Forsyth High
compila un record di 27-3 fermandosi solo alle Eastern Regional Finals. La fine
prematura della corsa al titolo dei Titans non frena l’entusiasmo nei
suoi confronti come dimostrano le molte nomine ricevute: partendo dalle testate
piu’ importante viene riconosciuto come miglior giocatore di High School
di tutto il North Carolina da parte di Associated Press (AP) quindi inserito
sia nel quintetto ideale che nell’elenco dei migliori prospetti di High School di tutti gli Sati Uniti;
a livello di Stato gli viene assegnato dal quotidiano Charlotte Observer uno
dei premi piu’ ambiti: il Mr. Basketball del North Carolina.
Dotato di un tale curriculum vitae non scappa ai radar degli organizzatori del
McDonald’s All America Game (la manifestazione alla quale vengono invitati
a partecipare i giocatori in uscita dalla High School e pronti a passare al
College) e Chris Paul ripaga la fiducia concludendo con 10 assists e “intascando”
lo sportsmanship award. Deciso a restare in North Carolina, come anticipato
qualche riga sopra, la sua scelta non cambia e quindi per il 2005/06 si sistema
tra le fila dei Demon Deacons di Wake Forest.
Le difese avversarie hanno gia' imparato a marcarlo stretto ma lui non si
tira indietro.
Sotto la guida di Coach Skip Prosser trova subito un minutaggio elevato (33.5
minuti di utilizzo a serata) nei quali macina 14.8 punti (46.5% da oltre l’arco
e quasi il 50% dal campo) ma, come dimostrano i 6 assists di media, non si dimentica
dei compagni e si conferma uno fra i migliori difensori del team con 3.2 rimbalzi
e 2.7 recuperi ad incontro. Per quanto riguarda quest’ultima statistica
a fine anno CP3 conclude con un complessivo di 84 “furti” riscrivendo
il record per numero di palloni rubati da un giocatore nella sua stagione d’esordio
nella ACC (Atlantic Coast Conference) che fino al suo arriva apparteneva a Jason
Williams (in grado di chiudere con 81 nel 99/00). A livello di Ateneo si conferma
come il numero uno per i recuperi ma anche per gli assists (183), la percentuale
da tre punti e quella dei tiri liberi (84.3%). Nella storia di Wake-Forest solo
Frank Johnson, nel 1977, aveva avuto piu’ minuti a disposizione nella
stagione d’esordio mentre come partite disputate si accontenta del terzo
gradino del podio dietro a
Tim Duncan e Josh Howard. Finito
il campionato, come accaduto 12 mesi prima, riceve una serie di menzioni che
confermano il suo status di stella nascente: riesce a vincere, sputandola su
Loul Deng, il trofeo di Rookie dell’anno della ACC; le riviste College
Insider, The Sporting News e Basketball Times lo indicano come il migliore freshman
della conference; il suo nome e’ inserito nel primo quintetto ideale All-Defensive
Team della ACC e nel terzo All-Acc; riceve una menzione d’onore in All-America.
In estate,sempre per quanto riguarda il 2004, viene chiamato a far parte della
nazionale a Stelle e Strisce Under 20 con la quale vince l’oro.
Nonostante alcuni scout cerchino di portarlo sulla via del Draft Paul persevera
nella propria scelta di restare ancora con Wake Forest per accrescere la propria
esperienza prima di fare il balzo nella NBA. Da Sophomore, con un minutaggio
praticamente identico alla stagione precedente, riesce ad elevare le proprie
cifre passando a 15.2 punti (45.1% dal campo, 47.4% da oltre l’arco e
83.4% dalla lunetta), 6 assists, 4.5 rimbalzi e 2.4 palle rubate. L’incremento
dei passaggi lo porta ad essere il secondo miglior assists-man di tutta l’ACC
e il numero tredici nella graduatoria di tutto il Paese. Per quanto riguarda
Wake Forest 212 (il totale degli assists) sono la terza miglior prestazioni
di sempre. Nonostante l’ormai “consueta” serie di citazioni
CP3 termina il 2004/05 in modo poco “piacevole” e sicuramente negativo:
nell’ultimo match di stagione regolare decise di sbarazzarsi di Julius
Hodge (giocatore di North Carolina) utilizzando un colpo basso che, visto dall’arbitro,
gli costo’ una partita di squalifica. I suoi compagni senza di lui non
riuscirono a spuntarla nei quarti di finali della ACC (dove furono battuti proprio
da North Carolina) ottenendo cosi’ un brutto piazzamento nella griglia
di partenza del torneo NCAA che causo’ un’eliminazione immediata
per mano della piu’ forte West Virginia. La decisione di sfruttare una
tecnica degna del suo connazionale (anche lui proveniente dal North Carolina)
atleta della WWE Rick Flair (non a caso soprannominato “il giocatore piu’
sporco della lega”) non lo escluse dell’essere inserito nel primo
quintetto ideale della conference ma, cosa ancora piu’ importante,
Chris Paul, fin dal suo primo anno in NBA, si e' confermato uno dei giocatori
piu' attivi per quanto riguarda le operazioni di beneficenza verso i meno
fortunati.
nemmeno da quello di AP composto dai migliori giocatori di college degli Stati
Uniti. A questo punto Chris decise di rendersi eleggibile per il prossimo draft.
Il colpo basso ai danni di Hodge non venne visto male neanche la sera del Draft
dove dopo Milwaukee (scelse Bogut), Atlanta (Marvin Williams) e Utah (Deron
Williams) chiamarono gli Hornets che decisero di scommettere su di Paul come
pietra su cui ricostruire la squadra. New Orleans infatti proveniva dalla stagione
che aveva visto partire anche
Baron Davis ovvero
l’ultimo giocatore del ciclo Hornets versione 2000 (il punto piu’
alto fu nei playoffs 2001 quando la franchigia allora d’istanza a Charlotte
con Davis, Wesley,
Mashburn e Campbell arrivo’
ad un passo dalle finali di conference). Dunque trattandosi di una squadra in
piena ricostruzione le aspettative nei suoi confronti non erano enormi ma non
per questo Paul penso’ di trascorrere un primo anno “mediocre”:
mese dopo mese vinse il trofeo di miglior rookie della Western Conference e
a fine anno, dopo aver accarezzato anche il sogno di portare i Calabroni alla
post-season per la prima volta da quando si sposarono ad Ovest, ricevette il
trofeo di Rookie of The Year 2006. Le sue cifre di fine stagione parlavano di
16.1 punti (43% dal campo e 84.7% dalla lunetta), 7.8 assists, 5.1 rimbalzi
e 2.2 palle rubate. Per quanto riguarda i giocatori al primo anno concluse come
il migliore per punti, palle rubate e minuti, dunque non a caso venne inserito
all’unanimita’ dei voti nel primo quintetto ideale dei rookie classe
2005. Da sottolineare la sua capacita’ di scaricare la prima tripla doppia
in carriera gia’ nel 2005/06 contro i Raptors (partita del 2 Aprile 2006)
quanto termino’ con 24 punti, 12 rimbalzi, 12 assists). L’interessamento
generale nei confronti di Paul e’ testimoniato dalla sua convocazione
al All-Star Friday di Houston 2006 (partita Rookie Vs Sophomore) ma ancora di
piu’ dall’inserimento del suo nome
Ed eccolo in una delle sue specialita' preferite gia' dalla High School: rubare
palla agli avversari.
fra quelli destinati a partecipare
al PlayStation Skill Challenge ovvero la sfida fra i migliori portatori di palla
della NBA che si disputa nel All-Star Saturday. In estate venne convocato a
far parte della nazionale degli USA che chiusa come terza al mondiale di Giappone
2006 (CP si confermo’ miglior assists-man degli uomini a Stelle e Strisce
con un totale di 44 palloni “regalati” ai compagni).
Il 2006/07 di CP3 fu una “sentenza” perche’ con lo stesso minutaggio dell’anno precedente (passato da 36 a 36.8) aumento’ tutti i suoi numeri passando a 17.3 punti, 4.4 rimbalzi e 8.9 rimbalzi. Nel corso della stagione regolare fu costretto a saltare un totale di 20 partite a causa di alcuni dolori provenienti dalla caviglia. L’ombra degli infortuni, pero’, fu una costante di tutti gli Hornets: Stojakovic salto’ tutto il campionato per un intervento alla schiena e West diverse volte si fermo’ per infortuni minori. Nonostante questo “handicap” New Orleans sfioro’ la post-season concludendo con un bilancio vittorie-sconfitte vicino al 50%.
Vediamo come ha concluso il 2007/08:
Punti |
Rimbalzi |
Assists |
21.1 |
4 |
11.6 |
Nei Playoffs 2008:
Punti |
Rimbalzi |
Assists |
24.1 |
4.9 |
11.3 |
C’e’ solo una parola per descrivere la stagione 07/08 di Paul: FE-NO-ME-NA-LE ! Ad inizio campionato gli esperti davano New Orleans come una squadra in grado, nelle migliore delle ipotesi, di ottenere il settimo o l’ottavo piazzamento della Western Conference. Dall’avvio di stagione, pero’, gli Hornets sono subiti “venuti a galla” nella classifica prendendo il comando dell’infuocatissima (dove militano anche Spurs, Rockets e Mavs) South-West Division. Ancora una volta i critici etichettarono la partenza di New Orleans come straordinaria ma destinata ad esaurirsi nel corso del campionato. Al All Star Game, boa di meta’ campionato, Paul e soci erano ancora ai vertici della Conference quindi Byron Scott fu chiamato a sedersi sulla panchina della formazione Ovest e con lui a disputare la partita delle stelle c’erano Chirs Paul e David West. Gli Hornets hanno chiuso come secondi di tutta la Western Conference (davanti agli Spurs) e CP3 e’ arrivato al secondo posto, dietro a Bryant, nella votazione dell’MVP 2008. Nei playoffs dopo un facile primo turno, 4-1 sui Mavs, i “Calabroni” hanno impegnato i campioni in carica di San Antonio per 7 partite nelle semi-finali di Conference. A trionfare, grazie all’esperienza, sono stati gli Spurs ma di sicuro l’eliminazione non rovina lo straordinario lavoro fatto da CP3 per trasformare New Orleans da “barzelletta” a pretendente per il titolo.
Per scoprire la galleria fotografica di Paul cliccate sul link sottostante. Buona visione!