La biografia di



Sam Dalembert
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Samuel Davis Dalembert e’ nato il 10 maggio 1981 nelle capitale dello stato delle Haiti (stato situato nell’arcipelago dei Carabi) ovvero Port au Prince. Trascorse i primi 14 anni della sua vita principalmente sotto la guida della nonna perche’ i genitori, decisi a cercare di costruire un futuro migliore per tutta la famiglia, partirono per il Canada e si trasferirono a Montreal. Arrivata l’eta di iscriversi alla High School (scuole superiori) Samuel, ormai conosciuto da tutti con il nome “Sam”, torno ad unirsi con i suoi genitori e quindi si sposto’ in Canada.

Si iscrisse alla Lucine-Page’ High School di Montreal dove nel suo anno da Sophomore (secondo anno di liceo) entro’ a far parte ufficialmente della squadra di basket e, per la prima volta nella sua vita, gioco’ in una competizione vera e propria. Durante l’anno successivo, 1997, a meta’ stagione i suoi genitori decisero, per motivi di lavoro, di spostarsi nel New Jersey ed ovviamente Dalembert segui’ la sua famiglia… In quello che viene chiamato da tutti come “lo Stato Giardino”, il giovane Sam, si iscrisse alla St. Patrick’s High School di Elizabeth dove fu subito membro del quintetto titolare. Gli furono a sufficienza una stagione e mezza per chiudere come il miglior stoppatore di tutti i tempi della storia del Liceo…

Il non essere mai stato invitato ad una manifestazione con i migliori Liceali del Paese e l’aver cambiato due High School (senza contare che inizio’ a giocare “tardi” ed in Canada), lo rese “sconosciuto” alle Universita’ piu’ prestigiose del paese che non valutarono nemmeno per un attimo l’ipotesi di offrirgli una borsa di studio… Gli unici scout ad accorgersi di Dalembert furono quelli della Seton Hall University che monitorando i vari prospetti locali, Seton Hall si trova nel New Jersey, non si fecero scappare l’atletismo ed il grande potenziale di Sam il quale, da parte sua, fu molto felice di poter continuare a giocare vicino a casa…

Durante il suo primo anno trascorso con i Pirates di Seton Hall le sue cifre, collezionate in 30 partite (21.4 minuti di utilizzo ad incontro), parlavano di 6 punti, 50% dal campo, 6 rimbalzi e soprattutto 3.6 stoppate. Soprattutto perche’ la “stoppata” divenne il suo marchio di fabbrica: le 3.6 palle rispedite al mittente lo proiettarono al settimo posto della classifica Nazionale dei migliori stoppatori e le 107 stoppate complessive lo portarono al secondo posto nella storia dell’Ateneo per tiri respinti in un singolo anno. Fra le sue migliori prestazioni dell’anno ricordiamo: 11 stoppate contro St. John’s, 9 contro Georgetown, 7 contro Connecticut e 6 contro Oregon, Villanova, Notre Dame e Army. Da sottolineare la partita contro Note Dame dove aggiunse anche 18 punti e 13 rimbalzi. A fine stagione, 1999-2000, fu anche inserito nel primo quintetto Big East All-Rookie Team.

L’anno successivo la sua crescita continuo’ anche se forse ci si aspettava qualcosa in piu’ da lui: passo’ a 8.3 punti, 56.5% dal campo, 5.7 rimbalzi, 2.1 stoppate, 0.5 palle rubate in 29 partite disputate (21.4 minuti ad incontro). Nonostante la sua media di stoppate scese di circa 1.5 a partita, Dalembert, complessivamente gioco’ un maggior numero di partite in cui il suo contributo non era presente solo in difesa ma anche in attacco: contro St John’s fece registrare 10 punti, 8 rimbalzi, 7 stoppate; contro Rutgers fece 10 punti e 10 rimbalzi; contro West Virginia 14 rimbalzi (suo career-high); contro Georgetown passo’ a 13 punti e per concludere contro Pittsburgh segno’ 12 punti in 14 minuti. Per quanto riguarda le stoppate il suo season-high fu di 8 respinte contro LaSelle. A livello di Ateneo concluse con 167 tiri respinti in due anni ovvero il miglior stoppatore di tutti i tempi dell’Universita’.

Purtroppo, durante questi suoi anni di College, una nonna mori’ mentre l’altra, quello che lo aveva cresciuto nelle Haiti, si ammalo’ gravemente e le cure di cui necessitava per tornare in salute erano molto onerose. Proprio per questo motivo Dalembert, conscio anche del fatto che nella Nba i centri sono “rari” quindi parecchio “ricercati”, inseri’ il proprio nome fra quelli eleggibili per il draft 2001. Dopo 17 provini, con 17 squadre differenti, a chiamarlo furono, con il numero 26 assoluto, i 76ers che decisero di investire sul suo atletismo ma anche sui suoi evidenti margini di miglioramento.

Il suo primo anno in maglia 76ers fu praticamente nullo: 1.5 punti, 2 rimbalzi e 0.38 stoppate erano le cifre che colleziono’ in 38 partite (5.2 minuti a gara). Salto’ le restanti 44 partite a causa di ripetuti infortuni al ginocchio sinistro… Purtroppo tutto questo tempo di riposo non fu a sufficienza e durante l’estate del 2002 fu costretto ad operarsi (sempre al ginocchio). Trattandosi di un delicato intervento chirurgico dovette restare fuori per tutta la stagione successivo, 2002-03, ed in molti iniziarono ad essere scettici nei suoi confronti perche’, Dalembert, sembrava troppo leggero per poter giocare da centro ad alto livello senza doversi fermare continuamente per gli infortuni subiti a causa dei duri contatti riportati nell’area colorata.

Sam non diede peso a queste voci e lavoro’ duro per tutta l’estate in modo da farsi trovare (finalmente) pronto al via della stagione 2003-04. Una volta iniziato il campionato, e quindi aver dato a tutti la certezza di stare fisicamente bene, fu proiettato titolare per ben 53 volte (complessivamente disputo’ tutte le partite della stagione regolare) e chiuse con 26.8 minuti di utilizzo, 8 punti, 54.1% dal campo, 7.6 rimbalzi e 2.3 stoppate ad incontro.

La stagione succesiva Dalembert si confermo' come punto fisso della squadra al fianco del leader Iverson, delle giovani leve Iguodala e Korver e del allora neo-acquisto (febbraio 2005) Chirs Webber. Le sue cifre (8.2 punti, 7.6 rimbalzi e 1.69 stoppate) furono molto simili a quelle dell'anno precedente ma bisogna sottolineare che nei playoffs, contro i Pistons dei due Wallace (serie vinta 4-1 dalla MoTown), elevo' il suo rendimento a 11.6 punti, 12.8 rimbalzi e 1.4 stoppate. Nell'estate 2005 i 76ers confermarono la propria scelta estendo il suo contratto per altri cinque anni. Nel 2005/06 sfortunatamente Samuel, dopo due annate da rispettivamente 82 e 72 partite, fu nuovamente limitato dagli infortuni e complessivamente disputo’ solamente 64 partite (50 volte titolare) mettendo a referto 7.4 punti, 8.2 rimbalzi e 2.45 stoppate a partita.. Se da una parte la sua media punti scese leggermente, dall'altra i numeri di rimbalzi e le stoppate stabilirono il suo career-high di sempre (almeno fino a quel momento). La sua prolungata assenza nel centro nell'area, Dalembert termino’ come il sesto stoppatore di tutta la NBA, contribuì ad influenzare negativamente la stagione di Philadelphia che fu esclusa dai playoffs nelle ultime 4 partite di campionato (dopo aver mantenuto l'ottavo posto per tutto l'anno).

I 76ers, fallito l’innesto di Webber e ceduto Iverson ai Nuggets, hanno vissuto una stagione 06/07 davvero disastrosa a livello di vittorie, tuttavia Dalembert fu una delle poche note positive principalmente per due motivi: il primo riguarda la sua salute completamente ristabilita (titolare in tutte le 82 partite di stagione regolare), il secondo invece riguarda il suo rendimento. Infatti per la prima volta in carriera raggiunse i 10 punti di media e la sua percentuale del campo schizzo' al 74.6%. Ai 10 punti aggiungeva 8.9 rimbalzi e 1.9 stoppate. I numeri, se pur discreti, non rispecchiavano il suo enorme stipendio  (oltre 10 milioni di dollari a stagione) e questo gli causo' non poche critiche

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
10.5
10.4
0.5

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Assists
9
9.5
0.5

Dalembert ha trovato una sua dimensione all’interno del roster dei 76ers in grado di sorprendere ogni previsione e qualificarsi per la post-season 2008. Nei Playoffs Philadelphia non si e’ accontentata di fare la comparsa ma ha lottato duramente contro i Pistons forzando la serie a Gara 6. La nota negativa della stagione di Dalembert, pero’, rimane il suo rendimento: ancora una volta si e’ aggirato intorno ai 10 punti e 10 rimbalzi di media a partita quando i 76ers, come confermato dall’estensione che gli diedero un paio d’anni fa, si aspettavano molto di piu’. Un centro  piu’ “presente” avrebbe senza ombra di dubbio permesso a Philly di fare una stagione migliore.  

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Nba Stars: Sam Dalambert