La biografia di



Mike Bibby
Biografia aggiornata a fine stagione 2008/09

Mike Bibby e' nato il 13 Maggio 1978 a Cherry Hill nel New Jersey. La sua famiglia e' sempre stata nota negli ambienti del basket Nba e di College per via del padre, Henry, che prima fu una stella di UCLA e poi disputo' 9 stagioni nella Lega fra Knicks, 76ers e Jazz. Attualmente e' Coach dell'Universita' di Southern California. Proprio per il lavoro di allenatore del padre la famiglia Bibby ha subito parecchi spostamenti e se Mike da una parte diventava sempre piu' bravo e forte sul campo dall'altra vedeva deteriorarsi i rapporti con Henry che non vedeva mai... Solamente pochi anni fa i due sono tornati a riallacciare qualche rapporto...

Quindi Mike trascorse buona parte della sua infanzia in giro per gli States con due costanti fisse: il basket e sua madre. Lo stato dove si fermo' per piu' tempo e quindi lego' maggiormente ed ebbe piu' successo fu l'Ariziona. Qui' inizio' a frequentare i campetti locali ma lui era nettamente piu' forte dei suoi coetanei e quando la madre, Virginia, se ne accorse decise che Bibby avrebbe passato un paio di pomeriggi ogni settimana con lei. I due andavano nel playground dietro casa e Mike passava 2/3 ore a tirare mentre Virginia prendeva i rimbalzi e gli passava il pallone... I frutti di questo duro allenamento furano gia' sotto gli occhi di tutti ai tempi della Shadow Mountain High School quando il Coach decise di farlo giocare con i ragazzi piu' grandi... Bibby non si spavento' anzi... guido l'High School a vincere il suo primo titolo di Stato...

Considerata la fama del padre e la bravura dimostrata sul campo erano molti gli Atenei Universitari interessati ad averlo nella loro squadra. Bibby valuto' tutte le offerte quindi decise che era stufo di cambiare citta', volti e Stato percio' si iscrisse alla Universita' dell'Arizona che si trova a Phoenix. Con l'ingresso nella nuova scuola non perse la buona abitudine di passare ore ed ore in sessione di tiro e ad allenarsi: ora che la madre non poteva piu' seguirlo a prendere il suo posto c'era Josh Pastner ovvero il compagno di stanza di Mike. I due non uscivano dalla palestra fino a quando Bibby non metteva a segno 150/200 tiri fatti...

I frutti di questi duri allenamenti si videro gia' dal primo anno: titolare 37 volte su 37 incontri con 13.5 punti, 5.2 assists, 3.2 rimbalzi e 2.2 palle rubate. Come se non bastasse guido' Arizona al primo titolo NCAA e nella partita per il titolo, contro Kentucky, chiuse a quota: 19 punti, 9 rimbalzi, 4 assists e 3 palle rubate. A livello nazionale fu nominato PAC-10 Freshman of the Year (l'ultimo giocatore di Arizona a ricevere questo titolo fu Sean Elliot).

Da Sophomore non centro' piu il titolo NCAA ma le sue statistiche confermarono il suo status: 17.2 punti, 5.7 assists, 3 rimbalzi e 2.4 palle rubate. Fu inserito nel primo quintetto dei migliori giocatori di College Americani, venne eletto come M.V.P. della PAC-10 e chiuse come miglior assist-man e ruba palloni dei Wildcats. Con due annate di queste livello e con l'Nba sempre piu' piena di giovani talenti decise di inserire il suo nome in quelli del Draft 1998 e venne chiamato al numero 2 assoluto da parte dei Grizzlies.

Arrivato a Vancouver fatico' un attimo a prendere il ritmo di gioco e a conoscere i compagni di squadra, tranne il suo amico ed ex-compagno di college Dickerson, ma una volta ingranato il meccanismo divenne la stella assoluta della formazione canadese... Nel suo primo anno ebbe 13.2 punti di media partita e 6.5 assist. La seguente stagione le sue cifre furono lievemente in aumento mentre nel 2000-01 fece registrare numeri da vera star: 15.9 punti, 8.4 assists, 3.7 rimbalzi e 1.3 palle rubate. A livello individuale le cose andavano molto bene per lui ma a livello di squadra i Grizzlies erano nel loro periodo piu' buio. La dirigenza cerco' di spronare Bibby affinche' diventasse il leader dello spogliatoio e quindi parlasse "a muso duro" con i suoi compagni dicendo cosa fare e cosa non fare... Pero' Mike di carattere e' sempre stato chiuso e riservato quindi non si calo' mai nella parte di Leader assoluto. Nell'estate del 2001 fu scambiato con Brent Price per Jason Williams e Nick Anderson dei Kings.

Il 2001-02 fu il suo primo anno in una squadra con ambizioni da titolo e dovette adattarsi al nuovo tipo di gioco: passo' da 38.9 minuti di utilizzo a 33.2 mentre i punti scesero a quota 13.7, gli assist a 5 e i rimbalzi a 2.8. Nonostante le cifre in calo, il suo talento nel guidare la squadra fu riconosciuto da tutti e nei Play-Offs viaggio' ad una media di 20.3 punti e 5 assists! I Kings furono eliminati dai Lakers nelle Finali della Western Conference in 7 gare ma il valore di Bibby aumento' di molto.

Mike non ha mai avuto problemi fisici (non ha mai saltato un incontro dal College ai suoi primi 4 anni nell'Nba) ma il 2002-03 lo ha visto iniziare in panchina per via di un'operazione chirurgica subita in estate. Tornato a stagione iniziata ha dovuto fermarsi piu' volte per recuperare e nonostante abbia disputato 55 partite, con 15.9 punti e 5.2 assists di media, non sembro' mai in forma al 100%.

Nel 2003-04 fortunamente le cose cambiarono: l'infortunio sembro' solamente essere un brutto ricordo e a dimostrarlo erano presenti le sue cifre da 18.4 punti, 3.4 rimbalzi e 5.4 assists a partita. Nella post-season, come tendono a fare tutti i veri campioni, incremento' tutti i suoi numeri passando a 20 punti, 4.2 rimbalzi e 7 assists a partita. Sacramento fu eliminata dai Mavs ma la sconfitta fu sicuramente legata al difficile innesto di Webber in squadra piuttosto che all'ottimo rendimento di Mike. Durante l'estate 2004 nacque qualche divergenza fra Webber e Stojakovic (ovvero i due uomini guida del Team) e quindi, a stagione 04/05 in corso, la dirigenza dei Kings decisa di cedere C-Webb ai 76ers. Questa trade, attuata per accontentare Peja, allo stesso tempo diede le chiavi della squadra in mano a Mike Bibby che rispose con 19.6 punti, 4.2 rimbalzi e 6.8 assists ad incontro. Sacramento, nonostante l'annata di medio/basso livello, riusci' a qualificarsi per la post-season dove pero' rimedio un'eleminazione al primo turno per mano dei Sonics di Allen e Lewis. Mike, nelle cinque partite di playoffs, termino' con numeri praticamente identici a quelli ottenuti in stagione regolare (19.6 punti, 4.4 rimbalzi, 6.6 assists).

Bibby, con Stojakovic "alla frutta" (almeno per quanto riguarda l'esperienza di Sacramento), si confermo' il leader dei Kings mettendo a referto diverse partite da 50 o piu' punti e terminando con il suo, almeno per ora, career-high di punti ottenuti in una singola stagione. Ai 21.1 punti aggiungeva 2.9 rimbalzi e 5.4 assists. La dirigenza di Sacramento, nel mese di febbraio, decise di cedere Peja (come gia' detto ormai demotivato e comunque deciso a chiudere in estate l'esperienza Californiana) ottennendo come contropartita Ron Artest. Quest'ultimo, nonostante sia un giocatore a dir poco enigmatico, riusci' ad innestarsi bene nei Kings che, grazie al trio Mike-Ron-Bonzi, centrarono l'obbiettivo playoffs. Il calo di rendimento di Bibby nella post-season (16.7 punti, 3.8 rimbalzi, 5.2 assists) fu legato all'inserimento di Artest che, oltre ad essere un ottimo difensore, divenne una delle prime opzioni offensive della squadra. Sacramento, dopo aver rimontato lo 0-2 iniziale, venne eliminata per 4-2 per mano dei San Antonio Spurs.

La stagione 2006/07 dei Kings non decollo’ mai per diversi motivi: prima di tutto in estate se ne ando’ via Bonzi Wells, la colpa pero’ fu di Bonzi che non accetto’ un contratto a dir poco vantaggioso offertogli da Sacramento, ma soprattutto la squadra fu ripetutamente colpita dagli infortuni. Per quanto riguarda Mike Bibby in prima persona, lui non salto’ nessuna partita anche se i dolori alla mano destra, quella che utilizza per tirare, lo limitarono parecchio come dimostra la media punti passata da 21.1 a 17.1. Diminuirono anche gli assits (4.7). Durante il corso del campionato piu’ volte i dottori gli dissero di farsi operare ma Mike, sperando di raggiungere la post-season in volata, non si fermo’ mai. A campionato concluso, Sacramento fuori dai playoffs, prima provo’ con la riabilitazione e poi, visto che non riscontrava nessun miglioramento, nel mese di Ottobre 2007 si fece operare.

Bibby inizia il campionato 2007/08 in lista infortunati ,come conseguenza dell’intervento chirurgico alla mano, lasciando libero il posto di playmaker titolare dei Kings. Sacramento non aspettava di iniziare la stagione senza il proprio regista e quindi in extremis, nelle ultime settimane di Ottobre, trova  un accordo per firmare il free-agent (tagliato dagli Hawks) Beno Udrih. L’ex-Spurs, mai utilizzato da Popovich perche’ lo considerava un giocatore non adatto ai sistemi dei Texani, si ambienta a dir poco bene nei Kings nuova versione dove il leader e’ Kevin Martin . Bibby, rimasto l’unico “sopravvissuto” della Sacramento prima edizione 2000 (quella che battagliava con i Lakers di Shaq), torna verso la fine di Gennaio, ma ormai e’ un “pesce fuor d’acqua” ed i Kings, decisi a puntare sui giovani e su Udrih, durante la pausa per l’All Star Game lo mandano ad Atlanta in cambio di Anthony Johnson, Tyronn Lue, Shelden Williams, Lorenza Wright ed una seconda scelta al draft 2008. A premere il bottone dello scambio, pero’, sono proprio i “Falchi” decisi a rinforzarsi in vista dell’ultima parte di stagione regolare dove sono decisi a qualificarsi per i playoffs (traguardo che in Georgia manca da quasi 10 anni).

Dopo un paio di partite di assestamento Bibby si integra nella squadra di Coach Woodson, dei due Josh (Childress-Smith) e di Joe Johnson diventandone il play titolare. I Bianco-Rossi centrano l’obiettivo  post-season tuttavia il vero “miracolo” di Atlanta avviene proprio nella seconda meta’ di Aprile. Qualificata con il piazzamento numero otto  in molti la considerano come una vittima sacrificale dei Celtics (team da oltre 60 vittorie) ma gli Hawks in casa non cedono mai forzando cosi’ la serie a Gara 7. A vincere sono i Celtucs la sconfitta, pero’,  e’ comunque un buon punto di partenza per gli Hawks della coppia Bibby-Johnson. Mike termina il campionato 07/08 con 13.9 punti, 3.3 rimbalzi e 3 assists.

Vediamo come ha concluso il 2008/09:

Punti
Rimbalzi
Assists
14.9
3.5
5

Nei Playoffs 2009:

Punti
Rimbalzi
Assists
13.2
3.4
4.2

Nel 08/09 finalmente libero da infortuni e dalle distrazione inevitabilmente causate dai rumors, Bibby, scende in campo per 79 delle 82 partite di stagione regolare nei panni di playmaker titolare. Con a disposizione oltre 34 minuti a serata aumenta, complice pure la partenza di Childress per la Grecia, il suo rendimento in fase offensiva. La notizia più importante, però, è un’altra che riguarda tutta la squadra: Atlanta, con un nucleo unito e determinato a vincere, per tutta la stagione si mantiene sopra il 50% di vittorie andando a concludere al quarto posto nella Eastern Conference. Grazie a 47 vittorie e 35 sconfitte gli Hawks hanno il fattore campo contro gli Heat e nei playoffs sorpassano il primo turno nel quale Mike produce 14.9 punti, 4.4 assists, 3.4 rimbalzi e 1 recupero a serata. Il confronto con Cleveland, però, non lascia speranza ai giovani Hawks sconfitti 4-0. L’estate 2009 vedrà Bibby entrare nel mondo dei free-agent, ma la dirigenza del team sembra assolutamente determinata a rinnovarlo.

Per scoprire la galleria fotografica di Mike cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


Nba Stars: Mike Bibby