La biografia di



Danilo Gallinari
Biografia aggiornata a fine stagione 2009/10

Predestinato. E’ questo l’aggettivo che accompagna fin da bambino Danilo Gallinari figlio del grande Vittorio giocatore e capitano di quell’Olimpia degli anni ’80 che dominava in lungo e in largo tutta l’Europa cestistica dei tempi. Danilo viene spesso associato alla famosa e intrigante dottrina della predestinazione non solo per essere il primogenito di uno dei più importanti atleti dell’Italia cestistica ma anche per la sua data di nascita: 08/08/88. In molti spesso fanno riferimento a questo doppia casualità per affiancare il termine “predestinato” a Danilo e forse qualcosa di vero ci potrà pur essere.

Danilo nasce a Sant’Angelo Lodigiano da mamma Marilisi e, appunto, da papà Vittorio allora capitano delle mitiche scarpette rosse di coach Dan Peterson che, da li a poco, avrebbero conquistato uno storico grande slam (Campionato, Coppa dei Campioni, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Intercontinentale). Nove anni più tardi, poi, Marilisa e Vittorio metteranno alla luce Federico, fratello di Danilo che già dalla tenera età seguirà le orme intraprese prima dal papà e poi dal fratello maggiore infilandosi le scarpe da basket. I primi anni di vita di Danilo lo portano a preregrinare per diverse regioni senza avere una dimora stabile e fissa: per tre anni infatti Gallinari Junior abiterà a Bologna per poi passare a Verona per un anno ed a Livorno per altri due laddove, tra le altre cose, inizierà la sua carriera cestistica. A Graffignana (LO) , dove vive la sua famiglia, Danilo inizierà la sua carriera scolasitca presso la Scuola Elementare “G.Galilei”. Dopo i cinque anni di Elementari, per soddisfare le proprie esigenze cestistiche e per motivi logistici, frequenterà la scuola media a Lodi , dove si iscrive alla “Ada Negri”, vivendo dai nonni materni ai quali è ancora molto legato.

Scegliendo di proseguire la propria passione per il Basket (scelta che poi si rivelerà più che azzeccata) Danilo si trasferisce quindi a Codogno (LO) dove frequenterà il Liceo “Novello” per tre anni per poi trasferirsi ancora a Pavia per frequentare il quarto anno al Liceo “Copernico”. Danilo si diplomerà nel 2007 all’Istituto Studium di Milano con
danilo
Danilo Gallinari con la divisa della Armani Jean Milano
la votazione di 70/100. I continui spostamenti di Danilo ovviamente sono legati alla pallcanestro: dopo aver iniziato a giocare prima a Livorno e poi per alcune squadre di Lodi, esordisce a soli 16 anni, nella stagione 2004-2005, in Serie B1 con il Casalpusterlengo. Rilevato poi dall'Olimpia Milano nel 2005, è stato ceduto in prestito all'Edimes Pavia dove, nonostante un brutto infortunio, nel 2005/06 mette in mostra le sue doti vincendo il titolo di miglior giocatore italiano della Legadue con più di 14 punti di media a partita.

Nel 2006/2007 Danilo passa in pianta stabile all’Olimpia Milano facendo parte del roster della prima squadra che partecipa al campionato Italiano di Serie A1. Nonostante la giovane età (18 anni appena compiuti) Gallinari Junior entra da subito nel cuore dei tifosi delle mitiche scarpette rosse per la sua straordinaria capacità di rendere le cose difficili molto seplici e di giocare a pallacanestro con una naturalezza incredibile. Fin dalle prime partite “il Gallo”, come viene chiamato dagli addetti ai lavori, gioca con grande autorità bruciando le tappe di una naturale crescita cestistica. Nel suo primo anno in maglia Olimpia Danilo chiuderà un ottimo campionato con 10,9 punti di media, con il 52.5% da due, 30.4% da tre e 82% ai liberi in stagione regolare a cui vanno aggiunti 4 rimbalzi e 1.7 recuperi in 26 minuti di utilizzo scarsi sul parquet. Nei playoff, invece, il Gallo riuscirà a fare ancora di meglio trascinando i propri compagni alla semifinale scudetto persa poi contro la Virtus Bologna in quattro gare. Per lui nei playoff ci saranno 11.5 punti di media a cui vanno aggiunti 3.7 rimbalzi e 2.1 recuperi. Questa splendida stagione viene giustamente premiata dalla critica con il premio di miglior giocatore Under-22 del campionato.

Nel 2007/2008 avviene la definitiva consacrazione. Danilo infatti diventa il leader incotrastato della Olimpia Milano targata Armani che affronta il doppio impegno: campionato italiano di serie A1 ed Eruolega. Il Gallo non si fa di certo intimorire e nonostante la giovane età non sente su di sè il peso della responsabilità. Danilo gioca da veterano e si sobbarca tutta la pressione della “stella”. Nel campionato di Serie A-1 Danilo riuscirà nell’impresa di chiudere le 36 partite giocate (playoff inclusi) tutte con almeno 11 punti a referto. Il carisma e il talento di Gallinari permettono così alla Armani Jeans di raggiungere il traguardo delle semifinali scudetto nelle quali Milano viene battuta con un secco 3-0 dalla corazzata Montepaschi Siena. Il rendimento di Danilo nel campionato italiano non si discute perché risulta essere di altissimo livello: 17.5 punti, 5.6 rimbalzi, 2 recuperi e 1.3 assist di media, secondo miglior marcatore italiano della competizione. Queste cifre, unite a giocate di assoluto talento e classe, gli valgono il premio di MVP del campionato italiano che Danilo alza davanti alla standing ovation del proprio pubblico in gara-2 delle semifinali scudetto contro Siena.

Anche il primo impatto con il palcoscenico Europeo è davvero da predestinato. Per Danilo nelle 11 partite disputate in Europa ci sono 14.9 punti, 4.2 rimbalzi, 1.5 assist, 1.4 rubate e una media di 6.2 falli subiti a partita con un season high di 27 punti sullo storico campo del Maccabi Tel Aviv. Le prestazioni del Gallo vengono subito notate da molti scout NBA oltre che dagli addetti ai lavori. Danilo infatti concude la sua strepitosa stagione europea guadagnandosi il Rising Star Trophy, premio destinato al miglior Under-22

Gallinari nella notte del Draft 2008
dell'Eurolega, selezionato dai 24 coach delle formazioni che hanno preso parte a questa edizione della massima competizione europea. A consegnare il trofeo al giovane Danilo è addirittura Arvydas Sabonis, il Principe del Baltico (ex-Blazers), uno dei più grandi giocatori europei di sempre.

Convocato inoltre dal CT Carlo Recalcati nella nazionale italiana per l'All-Star Game 2006 disputato a Torino, si è aggiudicato la gara del tiro da 3 punti battendo in finale Michael-Hakim Jordan (Pallacanestro Cantù) con 14/25, a fronte dell'8/25 dell'avversario. Il Gallo è stato convocato inoltre per numerose altre gare amichevoli disputate dalla nazionale, ma ha dovuto rinunciare agli Europei 2007 a causa di un infortunio occorso durante la preparazione estiva con la nazionale.

A fine stagione 2008 per Danilo viene il momento di decidere il proprio futuro. Da una parte c’è l’idea di continuare la propria avventura vicino a casa con la maglia tanto amata dell’Olimpia Milano che fu anche di suo papà Vittorio, ma dall’altra c’è la possibilità di varcare l’oceano e di raggiungere negli USA la definitiva consacrazione a livello mondiale. La decisione per Danilo non è affatto semplice ma, ben consigliato da papà Vittorio, decide di rendersi eleggibile al Draft NBA nel quale il Gallo potrebbe diventare una delle prime 10 scelte assolute. Il 27 giugno 2008, al Draft NBA, viene chiamato alla sesta scelta assoluta dai New York Knicks del neo-coach Mike D'Antoni , vecchio amico e compagno di squadra di papà Vittorio. I tifosi newyorkesi non condividono l’idea e pensando si tratti di una scelta “pilotata” (Gallinari preso solo perché suo padre, come detto, risulta amico/ex-compagna di squadra di D’Antoni) fischiano il nome di Danilo durante la cerimonia. Qualcuno getta per terra e pesta il cappello dei Knicks. Altri stracciano la maglia infuriati per la scelta basandosi anche su quanto pubblicato dai quotidiani nei giorni prima del draft (alcune fonti dicevano che Gallinari oltre a non parlare in modo fluente l’inglese aveva enorme difficoltà a capirlo). Il Gallo, per nulla intimorito, nella sua prima conferenza stampa da giocatore dei Knicks dichiara: “Toccherà a me guadagnarmi gli applausi. Sono contentissimo. New York mi ricorda Milano, questa per me è la soluzione migliore”.

La prima avventura oltre oceano, però, non inizia nel migliore dei modi. Durante la Summer League 2008, infatti, dopo uno scontro molto duro contro Robert Traylor Danilo inizia a percepire un forte dolore alla schiena. Quello che inizialmente non sembrava essere nulla di grave, invece, più tardi si rivelerà un infortunio serio. Il Gallo infatti sarà costretto a

Danilo Gallinari alla Summer League
saltare l’intera manifestazione estiva negli USA oltre che mancare completamente gli appuntamenti con la nazionale italiana. Il Gallo è costretto inoltre a saltare l’inizio di stagione in NBA tanto che il giocatore con la maglia numero 8 dei Knicks esordirà solo il 17 gennaio 2009 contro i Philadelphia 76ers, mettendo a segno 6 punti (0/1 da due e 2/3 da tre), 1 assist e 1 stoppata in 16' di gioco.

Nella disgraziata stagione 2008/2009 Danilo disputa solo 28 partite di regular season per poi definitivamente fermarsi ancora per problemi alla schiena. Il continuo dolore lo costringe ad abbandonare il campionato con un mese di anticipo per ritornare in Italia e farsi visitare dai medici che si occupano di lui praticamente da quando è nato. L’NBA, ovviamente, non si ferma e Eric Gordon e Brook Lopez , tutti e due scelti dopo di lui, proseguono nel confermarsi due punti fermi delle squadre che li hanno selezionati (rispettivamente Clippers e Nets). La stampa della Grande Mela non perde occasione di tirare una “frecciata”paragonando le loro prestazioni a quelle di Danilo e criticando la decisione di voler ritornare nel “bel paese”. Però Donnie Walsh, presidente dei Knicks, e il coach Baffuto non battano ciglio continuando a dichiarare piena fiducia nei mezzi di Danilo.

Ritornare nella Città che non dome mai il 7 aprile 2009 Gallinari, in accordo con medici degli Knicks, viene sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena dal dottor Patrick O’Leary al “Hospital

Il Gallo va di scena al Madison Square Garden
for Special Surgery” di Manhattan. L’intervento riesce perfettamente e il Gallo si riprende completamente nel giro di circa quattro mesi, in tempo per l’inizio del training camp dei nuovi Knicks.

Il 2009/10 è la stagione del riscatto per Gallinari: bastano poche partite giocate finalmente al 100% per farlo entrare nel cuore dei tifosi Newyorkesi che dimenticano tutta la vicenda legata alla scelta del draft, le difficoltà della prima stagione e sugli spalti della “Word Most Famous Arena” le magliette con il numero 8 non si contano più (diventando fra l’altro le più gettonate, dietro a quelle di Lee, dai fans). Inizialmente D’Antoni lo usa dalla panchina, ma dopo un paio di match gli da i gradi da titolare coinvolgendolo nelle prime opzioni del suo attacco “run and gun”. Le cifre del Gallo nel giro di una stagione sono quasi triplicate: 14.8 punti, 42.7% dal campo, 81.9% dalla lunetta, 38.2% da oltre l’arco, 1.7 assists, 4.9 rimbalzi e quasi 1 recupero a serata. Il minutaggio supera quota i 30 ad allaciata di scarpe. A metà campionato 2009/10 è il giocatore ad aver scoccato più triple della NBA e proprio per questo motivo viene invitato dalla Lega a prendere parta alla Gare dei Tre punti. Danilo è il primo giocatore italiano di sempre a partecipare a questa competizione (dove, però, vince Paul Pierce).

A livello contrattuale Gallinari con Curry è l’unico giocatore ad avere un ingaggio garantito oltre la tanto attesa estate 2010. New York farebbe carte false per cedere Curry, mentre i progetti sull’Azzurro sono più che chiari: diventerà uno dei punti fermi nella formazione che la dirigenza andrà a costruire nella off-season 2010 quando disporrà di abbastanza spazio salariale per firmare due dei free-agent di spicco.

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Nba Stars: Danilo Gallinari