Rising Stars Challenge
Regolamento / Edizione precedente - Consolidata l'idea di "mischiare" rookie e sophomore insieme, prima l'esito del match era scontato nel 99.9% dei casi (vittoria dei secondo anno), a lasciare la scena della terza edizione con i team "mixati" sono i due padri fondatori di questo concetto: Shaquille O'Neal e Charles Barkley.
A raccogliere il loro testimone, Shaq e Sir. Charles sono sempre e comunque molto attivi negli ambienti di telecronaca ed analisi di partite NBA, ci pensano altre due grandissime stelle del passato: Grant Hill e Chris Webber. Come da copione i due atleti si sono calati nei panni di General Manager e attraverso un draft hanno formato le seguenti squadre:
A raccogliere il loro testimone, Shaq e Sir. Charles sono sempre e comunque molto attivi negli ambienti di telecronaca ed analisi di partite NBA, ci pensano altre due grandissime stelle del passato: Grant Hill e Chris Webber. Come da copione i due atleti si sono calati nei panni di General Manager e attraverso un draft hanno formato le seguenti squadre:
Team Gran HILL Roster |
|
Giocatore |
Squadra |
Damian Lillard |
Portland - Sophomore |
Bradley Beal |
Washington - Sophomore |
Andre Drummond |
Detroit - Sophomore |
Harrison Barnes |
Golden State - Sophomore |
Terrence Jones |
Houston - Sophomore |
Giannis Antetokoumpo |
Milwaukee - Rookie |
Jonas Valanciunas |
Toronto - Sophomoe |
Dion Waiters
|
Cleveland - Sophomore |
Miles Plumlee |
Phoenix - Sophomore |
Team Chris WEBBER Roster |
|
Giocatore |
Squadra |
Anthony Davis
|
New Orleans - Sophomore |
Michael Carter-Williams |
Philadelphia - Rookie |
Tim Hardaway Jr. |
New York - Rookie |
Trey Burke |
Utah - Rookie |
Jared Sullinger |
Boston - Sophomore |
Mason Plumlee |
Brooklyn - Rookie |
Victor Oladipo |
Orlando - Rookie |
Steven Adamas
|
OKC - Rookie |
Kelly Olynyk |
Boston - Rookie |
NOLA '14: Se a mettere a ferro e fuoco l'edizione 2013 ci aveva pensato Kenneth Faried quella del 2014 è stata marchiata da Andre Drummond del Team Hill e Tim Hardaway Jr. di Team Webber. A spuntarla fra i due, laureandosi come primo "incoronato" di New Orleans, è Andre Drummond che grazie ai suoi 30 punti, e ben 25 rimbalzi (14 in attacco) chiude come la colonna portante della squadra di Hill capace di vincere 142-136.
Impossibilitato dal presentarsi lo scorso anno causa infortunio, Drummond, è sceso in campo con una sola idea: dominare ed intascarsi l'MVP. Gli obiettivi sono stati entrambi raggiunti: "La mia idea era scendere in campo e giocare pieno di energie, senza riserve come sto facendo da inizio anno. Nella mia testa avevo un unico obiettivo: essere l'MVP, perciò una volta iniziata la partita mi sono subito messo all'opera" afferma nel post-partita la stella nascente dei Detroit Pistons (prontamente rinominata "Andre The Giant").
Sul versante opposto, come anticipato, il giovane Hardaway (figlio del grande Tim ex-giocatore di Warriors e Heat) è riuscito quasi a "dirottare" i sogni di Andre pilotando il Team Webber ad un passo dalla vittoria (appena 6 punti di scarto). Hardaway Junior ha chiuso con 36 punti, 12/23 dal campo, 2 assists ed 1 rimbalzo. In caso di vittoria della sua squadra sarebbe stato senza ombra di dubbio l'MVP. A fermare i sogni di gloria di Hardaway & CO., però, Drummond ha trovato un solido aiuto nel "controverso" Dion Waiters ("controverso" perché il suo nome a Cleveland non pare essere troppo gradito all'interno dello spogliatoio).
Autore, fra le altre cose, di 15 punti consecutivi Dion è risultato il complemento giusto per Andre ed i sui 31 punti (10/14 dal campo) sono stati quell'ingrediente in più del Team Hill per riuscirle a spuntarla. "Sapevo che avrei trovato il ritmo giusto dopo il primo tempo. C'è voluto un po', ma poi tutto è filato liscio." Afferma Waiters nel conferenza post-partita prima di chiudere complimentandosi con il collega sconfitto Hardway "Poi è arrivato il secondo tempo dove lui riceva palla e segnava, io ricevevo palla e segnavo, lui riceveva palla e segnava, io ricevevo palla e segnavo, lui riceveva e segnava, io ricevevo e segnava. Il nostro ritmo ha trascinati tutti anche il pubblico."
Oltre ai già citati Drummond e Waiters, per Team Hill, si sono messi in mostra anche Lillard (13 punti, 5 assists, 5 rimbalzi), Harrison Barnes (16 punti, 3 assists, 3 rimbalzi) e Bradley Beal (21 punti, 5 rimbalzi, 4 assists). Per Team Webber un po' deludente Victor Oladipo (13 punti), mentre ad alzare il volume della radio ci hanno pensato Hardaway, Plumlee (20 punti, 7 rimbalzi) e Carter-Williams (17 punti, 9 assists).
M.V.P.: Andre Drummond (30 punti, 12/21 dal campo, 25 rimbalzi).
Impossibilitato dal presentarsi lo scorso anno causa infortunio, Drummond, è sceso in campo con una sola idea: dominare ed intascarsi l'MVP. Gli obiettivi sono stati entrambi raggiunti: "La mia idea era scendere in campo e giocare pieno di energie, senza riserve come sto facendo da inizio anno. Nella mia testa avevo un unico obiettivo: essere l'MVP, perciò una volta iniziata la partita mi sono subito messo all'opera" afferma nel post-partita la stella nascente dei Detroit Pistons (prontamente rinominata "Andre The Giant").
Sul versante opposto, come anticipato, il giovane Hardaway (figlio del grande Tim ex-giocatore di Warriors e Heat) è riuscito quasi a "dirottare" i sogni di Andre pilotando il Team Webber ad un passo dalla vittoria (appena 6 punti di scarto). Hardaway Junior ha chiuso con 36 punti, 12/23 dal campo, 2 assists ed 1 rimbalzo. In caso di vittoria della sua squadra sarebbe stato senza ombra di dubbio l'MVP. A fermare i sogni di gloria di Hardaway & CO., però, Drummond ha trovato un solido aiuto nel "controverso" Dion Waiters ("controverso" perché il suo nome a Cleveland non pare essere troppo gradito all'interno dello spogliatoio).
Autore, fra le altre cose, di 15 punti consecutivi Dion è risultato il complemento giusto per Andre ed i sui 31 punti (10/14 dal campo) sono stati quell'ingrediente in più del Team Hill per riuscirle a spuntarla. "Sapevo che avrei trovato il ritmo giusto dopo il primo tempo. C'è voluto un po', ma poi tutto è filato liscio." Afferma Waiters nel conferenza post-partita prima di chiudere complimentandosi con il collega sconfitto Hardway "Poi è arrivato il secondo tempo dove lui riceva palla e segnava, io ricevevo palla e segnavo, lui riceveva palla e segnava, io ricevevo palla e segnavo, lui riceveva e segnava, io ricevevo e segnava. Il nostro ritmo ha trascinati tutti anche il pubblico."
Oltre ai già citati Drummond e Waiters, per Team Hill, si sono messi in mostra anche Lillard (13 punti, 5 assists, 5 rimbalzi), Harrison Barnes (16 punti, 3 assists, 3 rimbalzi) e Bradley Beal (21 punti, 5 rimbalzi, 4 assists). Per Team Webber un po' deludente Victor Oladipo (13 punti), mentre ad alzare il volume della radio ci hanno pensato Hardaway, Plumlee (20 punti, 7 rimbalzi) e Carter-Williams (17 punti, 9 assists).
M.V.P.: Andre Drummond (30 punti, 12/21 dal campo, 25 rimbalzi).
Rising Stars Video
Tim Hardaway Vs Dion Waiters