Regolamento / Edizione precedente - Se le sfide degli anni passati sono state caraterizzate da Superman (Dwight Howard nel 2008 in schiacciata con il mantello del supereroe) e Krypto-Nate (Nate Robinson per battere Howard si vesti completamente di verde e lo scavalcò in volo nell’edizione 2009) quella del 2011 sarà una gara dove non ci sarà nessuno dei due super-eroi a sfidarsi. Già nel 2010 Howard non si era iscritto allo Slam Dunk Contest lasciando a Nate Robinson l’onere di duellare con tre nuovi sfidanti: DeMar DeRozan, Shannon Brown e Gerald Wallace. Nonostante si fosse qualificato solo la sera prima grazie al voto del pubblico DeRozan, che aveva preso parte ad una “mini” gara delle schiacciata il venerdì nell’intervallo tra Rookie Vs Sophomore, era riuscito comunque a fare bene anche il sabato arrivando sino alla finale con Robinson. Nonostante un’azione degna di nota (DeRozan acchiappa il pallone al volo dopo un rimbalzo sulla parte laterale del tabellone per sbatterlo dentro con una schiacciata a mulinello) a spuntarla risultò Robinson che arrivato all’altezza della lunetta tirò la palla contro il vetro quindi, mentre girava in aria, acchiappò la sfera per concludere con un reverse jam di pura prepotenza. Sommati voti del pubblico e della giuria Nate ottenne il 51% delle preferenze diventando cosi il primo giocatore nella storia della NBA a vincere per tre volte il premio dello “Slam Dunk Contest”.
Nonostante sia il campione in carica Robinson, come anticipato sopra, ha optato per non partecipare più all’evento patrocinato dalla Sprite lasciando il campo libero alle giovani leve. Della classe 2010 l’unico a ripresentarsi sarà proprio il già citato DeMar DeRozan dei Toronto Raptors. Se l’altranno sfiorò il titolo (49% in finale)  in questa edizione per centrarlo dovrà dare il 101% perché ad attenderlo ci sarà la stella dei Clippers Blake Griffin il cui biglietto da visita sono delle devastanti schiacciate che esegue con una naturalezza quasi allarmante.  Gli altri due partecipanti sono Serge Ibaka e JaVale McGee.

Partecipanti
Giocatore	Squadra
DeMar DeRozan	Toronto Raptors
Blake Griffin	L.A. Clippers
Serge Ibaka	Oklahoma City Thunder
JaVale McGee	Washington Wizards

Edizione 2011 - L’edizione del 2011 dello Slam Dunk Contest va in archivio con Blake Griffin che salta il cofano di una macchina per andare a schiacciare di pura prepotenza. Griffin ha organizzato l’azione a dovere: con il collega Baron Davis e con la coreografia di un coro Gospel. Mentre si intonavano le note del celebre brano “I belive I can Fly” (scritto da R. Kelly per celebrare il mito di Michael Jordan) Griffin ha saltato il cofano di una Kia, preso la palla al volo su assists di Davis (che l’ha passata dal tettuccio della macchina) andando a schiacciare e mandando in delirio tutto lo Staples Center. Il suo avversario nella fase finale era McGee il quale,  non potendo competere con nulla di simile, si è limitato ad un’azione semplice perché già conscio di quello che sarebbe stato l’esito. “E’ arrivato preparato con la macchina e tutto il resto. Non potevo competere.” sono state le parole dello sconfitto McGee che prosegue: “Niente avrebbe potuto batterlo a meno che non avessi tirato fuori un aereo o qualcosa di simile”. Il campione del 2011 è Blake Griffin dei Los Angeles Clippers.
Nonostante la sconfitta McGee ha disputato un’ottima competizione mettendo a referto schiacciate belle da vedere e soprattutto mai viste in precedenza. Come prima azione si è fatto portare un canestro affiancandolo a quello già presente per schiacciare letteralmente a due mani: una palla con la mano destra e l’altra con la mano sinistro. Poi ha preso la rincorsa con due palloni in mano andando a schiacciarli entrambi più agganciandone un terzo al volo (passatogli da John Wall) per metterne dentro addirittura tre nello stesso stacco aereo.
Fra gli sconfitti al primo turno (DeRozan e Ibaka) di sicuro degna di nota la seconda azione dell’astro nascente dei Thunder Ibaka: partito da dietro al canestro ha staccato con i denti un pupazzetto fissato all’altezza del ferro mentre andava a schiacciare.